Siamo già al termine nel primo trimestre del 2014 e dopo un inverno mite, questa coppa del mondo estiva in Brasile porterà di certo ancora più sole a questo magnifico anno. Sebbene non seguirò molte le partite di calcio, mi sto preparando con entusiasmo per un altro viaggio nella terra della Samba ad aprile, durante il quale accompagnerò un gruppo di produttori di Montalcino (Toscana) alla loro seconda partecipazione alla più importante fiera vitivinicola del Sud America: Expovinis. Tradizionalmente un paese di bevitori di birra, durante gli ultimi anni il Brasile ha visto aumentare in modo considerevole il consumo (e la produzione) di vino ed è ad oggi un paese in cui una buona parte della popolazione con le tasche piene di soldi, comincia a viaggiare all’estero regolarmente e in cui i consumatori stanno acquisendo il gusto per il vino. Inoltre, un’enorme porzione della popolazione a San Paolo e nel sud del paese (industrializzato e relativamente ricco) è di origine italiana e quindi si crea un mercato del vino che risulta molto interessante, specialmente per quel che riguarda i vini del Bel Paese. Infatti la relazione di Rabobank dello scorso anno, segnala il Brasile tra i primi 4 mercati vitivinicoli più interessanti per il futuro, assieme a Messico, Polonia e Nigeria. Durante un recente viaggio a San Paolo, ho incontrato l’amica e wine blogger brasiliana Vanda Menegucci (qui il suo sito Vinhos Amores e Taças de uma Forma Descomplicada) nel locale Bardega, uno dei più ‘in’ della città, per chiederle di raccontarci qualcosa in più sul mercato del vino brasiliano. Vanda, raccontaci qualcosa sul consumatore brasiliano: I brasiliani in generale sono grandi conoscitori delle birre. I consumatori di vino sono per la maggior parte persone che amano i viaggi internazionali e le cene raffinate, spesso sono discendenti di immigrati provenienti dall’Italia e dalla Germania che quindi possiedeno una certa cultura del vino. Oggi il Brasile è molto grande e variegato. Penso che i produttori di vino siano attratti dal Brasile e che oggi il Brasile stia vivendo un periodo di prosperità. Tutte le grandi compagnie multinazionali guardano al Brasile con una prospettiva diversa e capiscono il potenziale che ha il paese. Il mercato del vino brasiliano è piuttosto interessante: ci sono molte opportunità di crescita, nonostante ci sia una certa difficoltà da parte del consumatore, nello scegliere un vino particolare. Penso che oggi il consumatore brasiliano debba imparare ad eliminare quell’aura di complicazione che sembra esistere attorno al vino. Che tu sia un esperto, un sommelier, un consumatore o qualcuno che lavora nel settore, impari disimparando. Le promozioni tendono ad aggiungere al vino mistero e complessità, quando in realtà il vino dovrebbe essere una bevanda semplice come lo è la birra. Le persone in Brasile entrano in un bar e ordinano una birra senza alcuna insicurezza o timore rispetto a ciò che stanno chiedendo. Così dovrebbe essere anche per il vino, ma la strada è ancora lunga prima che il consumatore acquisisca la stessa sicurezza e si senta sicuro nel dire mi piace questo tipo di vino o questa varietà di vite, anche se è la più conveniente nella lista dei vini. I produttori domestici stanno migliorando gli standard del processo produttivo, partecipando a concorsi internazionali e catturando molta attenzione. I produttori di vino brasiliani al momento stanno investendo in innovazione tecnologica, nel tentativo di diventare competitivi rispetto ai produttori europei e americani. Raccontaci della tua passione per il vino: Ho sempre amato bere vino e iniziai ad osservare le differenze tra i vini quando cominciai a lavorare con un importatore per il quale traducevo le schede tecniche. L’importatore acquistava vino da altri paesi esteri e quindi io ricevevo le schede tecniche nelle lingue originali e spesso in inglese. Avendo la necessità di fare presentazioni a sommelier e persone del settore, avevo bisogno di tradurre la lista dei vini e fu così che cominciai a diventare curiosa rispetto al mondo del vino. Questo è il motivo per il quale mi interessai sempre più ai vini, ai loro processi di produzione, alle loro caratteristiche e peculiarità, tanto da decidere che mi sarebbe piaciuto conseguire un diploma professionale in degustazione del vino. E fu così che l’aspetto professionale alimentò la passione per il vino. Quando scegli un settore nel quale lavorare e nel quale sei in grado di accumulare un bagaglio culturale legato a tale settore, poi andrai di certo lontano. Ti devi specializzare per essere in grado di parlare in modo autorevole in merito ad un soggetto. Ora per me è davvero difficile dire se preferisco questa o quella vite, perché attraverso un corso come quello che ho seguito, impari così tante cose che la tua mente e il tuo palato si aprono ad un’immensa varietà di gusti. Raccontaci del tuo blog personale che hai aperto l’anno scorso: Il blog in realtà è un luogo in cui posso condividere i miei pensieri sui vini e credo che serva anche a mostrare come ognuno di noi possa diventare esperto sul vino, sia che lavori per un importatore, che nell’ambito commerciale di un’ azienda agricola o in un bar. Il vino è una bevanda così tanto apprezzata che penso che l’obiettivo del blog sia quello di comunicare la mia esperienza e di tentare di demistificare il fatto che il vino sia costoso, complesso e difficile da conoscere, facendo invece capire che per il vino si può sviluppare una vera e propria passione. Quali consigli daresti ai produttori di vino stranieri che desiderano entrare nel mercato Brasiliano? Il mio consiglio è che si trovino degli importatori seri e che si prenda contatti con associazioni e enti di formazione vitivinicola e con tutte le persone coinvolte in questi ambienti, in modo da utilizzare tutti questi soggetti per penetrare il mercato. Inoltre se si vuole avanzare in questo tipo di mercato, si deve capire lo stile del consumatore brasiliano, la sua cultura e il gusto locale per il vino.
Ad aprile 2014, un gruppo di produttori di Brunello di Montalcino parteciperà ad Expovinis (Stand F035). Per l’occasione ho organizzato una wine maker dinner, un seminario di degustazione e un evento con sommelier e winelover.